IL MODELLO CHE UTILIZZO
(GF12 INNERTEAM SCUOLA DI COUNSELING & COACHING TESI DI DIPLOMA)
Nel tirocinio ho utilizzato come riferimento teorico/pratico il modello proposto dalla scuola InnerTeam, che ricalca e amplia il modello dei dott.ri Hal e Sidra Stone, psicoterapeuti, che verso la fine degli anni Settanta, svilupparono il Voice Dialogue o Dialogo delle Voci. La scuola aggiunge al percorso di counselling anche il coaching, più orientato al raggiungimento di obiettivi, facendo domande al coache (nel counselling, si parla di cliente, nel coaching di coachee) che ne facilitino il processo e la soluzione. Sia il counseling che il coaching non sono terapie. Sono due metodologie di supporto e sviluppo della persona. Gli ambiti di competenza hanno analogie e differenze, ma entrambe orientate al fare chiarezza in situazioni complesse, al miglioramento e potenziamento delle risorse personali.
‘Sia il counselling sia il Couching si basa sul presupposto di sostenere l’emersione e il radicamento dell’Io Cosciente del cliente. Questo è l’obiettivo centrale e le tante tecniche messe a disposizione non perdono di vista quest’obiettivo - che non è altro che un modo di dire che tutte le tecniche sono ispirate ai Principi della Dinamica dei sé’ dell’Io Cosciente.
Il couselor-coach “mappa” I sè coinvolti nel problema e, mantenendo il suo scopo dell’emersione dell’Io Cosciente, cerca di dare rilievo alle diverse voci, senza dire niente di specifico al cliente, attraverso le varie tecniche apprese. Molto importante è la capacità di porre domande sia per il counselor sia per il coaching, senza dare risposte e, questo richiede la fiducia che nella persona ‘vi siano già le risposte’, elemento fondamentale che porta a definire queste ‘professioni’ (così come la psicologia) come ‘arti maieutiche’ 1 e definisce rispetto alle professioni più terapeutiche, una relazione più interattiva e ‘paritaria’.
La consapevolezza nella psicologia dei Sé:
“Nel modello del Voice Dialogue, la consapevolezza viene vista come un processo: non si tratta di uno stato dell’essere, ma di un elemento dinamico, nonostante la sua mutevolezza, il suo fluire a volte facile a volte tumultuoso …”.
I livelli di evoluzione del processo di consapevolezza sono tre e si integrano a vicenda, la presenza e l’esperienza di tutti e tre permette di creare consapevolezza reale e trasformativa:
1) La Visione Lucida…
2) L’Esperienza delle diverse parti (sé interiori)…
3) Il terzo livello del processo di consapevolezza è costituito dall’ego o io (funzione esecutiva della psiche) colui che fa scelte.
Idealmente l’ego dovrebbe ricevere le sue informazioni dagli altri due livelli, cioè la visione lucida e dall’esperienza degli schemi d’energia; in realtà, solo poche sono veramente in grado di fare scelte reali, perché l’ego finisce per essere composto solo da combinazioni di alcuni Aspetti interiori che in qualche modo dominano il sistema psichico, finendo per limitare la nostra visione del mondo e quindi le nostre scelte.
Quando l’io inizia il percorso di trasformazione secondo questo processo di consapevolezza, ecco che diviene sempre più “consapevole” (o cosciente): diventa veramente il “direttore d’orchestra”della nostra famiglia interiore, utilizzando con sempre maggiore creatività le nostre risorse, uscendo dagli schemi reattivi (tipici di una risposta proveniente da una sola parte di noi).
Tutte le tecniche e esercizi mirano a sviluppare l’esperienza di questi tre livelli, utilizzando strumenti diversi in modo da ‘toccare’ in vario modo la personalità.
“Ogni qualvolta ci rendiamo conto di una parte di noi, dominante o penalizzata, entriamo nello spazio dell’io Consapevole e lo rafforziamo”.
Il modello della consapevolezza viene rappresentato con il Lemnisco dell’infinito che lo rappresenta al meglio. L’energia fluisce tra i due poli, che possiamo chiamare vulnerabilità e potere, yin e yang, sistema primario (o dominante) e sistema rinnegato (o soffocato...). E’ l’io cosciente che impara a creare una relazione diretta con i diversi aspetti, a mano a mano che li sperimenta. L’io cosciente ha la possibilità di accedere ai livelli della visione lucida e all’esperienza dei sé interiori, e grazie a questo movimento interno che può radicarsi e ampliarsi, avendo accesso alle altre polarità che compongono la nostra personalità.
La nostra molteplicità di aspetti interiori si forma fin dall’infanzia e spesso viviamo polarizzati senza averne consapevolezza, privilegiandone alcuni e rinnegandone altri. Questo avviene sempre per aiutarci a ‘sopravvivere’ nei confronti dell’ambiente esterno, almeno inizialmente, quando ancora piccoli ne abbiamo estremo bisogno.
Aspetti dominanti
Tutti noi alla nascita facciamo esperienza della vulnerabilità, nasciamo piccoli e indifesi e abbiamo bisogno per sopravvivere, di accadimento, nutrimento e protezione. Quindi ognuno di noi dovrà ‘attrezzarsi’ affinché gli altri si prendano cura di noi. I bisogni sono così riassumibili:
Attenzione – accorgiti di me
Approvazione- dimostrami che ti piaccio e accetta il mio modo di fare e di essere
Affetto- amami
Questi bisogno rimangono a fare da sfondo ai nostri comportamenti e scelte per tutta la vita, e spesso non ne siamo consapevoli. Così per proteggere la vulnerabilità e non sentirci feribili, in pericolo, attiviamo degli aspetti difensivi, protettivi. Questo sistema si può definire sistema operativo e per la maggior parte di noi il sistema operativo è noi.
Parti nascoste Allo stesso modo, per ogni aspetto primario nel quale ci identifichiamo c’è una parte opposta più o meno nascosta, sepolta, rinnegata. Quanto siamo più identificati in un sistema primario, tanto più profondamente dobbiamo tenere nascosta l’energia opposta”.
Tra questi aspetti ve ne sono di poco sviluppati non completamente rinnegati (a volte perché ancora non vissuti; ad esempio il sé padre in un giovane). Oppure Sé dominanti solo in certi ambienti e poi ci sono i Sé emergenti: inizia il processo di separazione di un aspetto primario, e si avvia il conseguente processo di io cosciente in relazione a quel sé, visto non più come una minaccia ma una risorsa. I Sé ripudiati: accade quando la separazione da un Sé dominante avviene senza una reale consapevolezza, o in modo catartico, tanto che la persona si trova catapultata nel Sé rinnegato e ripudia completamente il Sé dominante. Si crea così nuovamente uno sbilanciamento dall’altra parte.
La natura dell’essere umano è molteplice ma è possibile sviluppare un ‘Io Cosciente’ in grado di dialogare con i molteplici aspetti che ci caratterizzano.